giovedì 30 ottobre 2008

Polaroid Okland

Stanotte c'erano vortici di vento che mutavano i pensieri in sogni e i sogni in ricordi...
Chissà perché mi è venuta in mente la Romania...
e quella sera in cui io e Gabor passeggiavamo nel buio del villaggio.
Mi sentivo sicura nella stretta della sua piccola mano da uomo, perché lui vedeva benissimo immerso in quell'oscurità che era casa sua e che a me pareva notte buia e basta.
Mi è venuta in mente l' ombra di quel vecchietto che mi passò accanto ubriaco ed io quasi non me ne accorsi... così silenzioso da sembrare uno spirito, come tanti lì.
In mente, l'immagine di quando siamo partite... e Gabor che rincorreva la macchina, per salutarci.
Quando con loro, per la fame, andavo a raccogliere piccole pere cadute dagli alberi...
Fu un viaggio acerbo quello,
di quelli che non parli tanto
di quelli che chissà perché, 
hanno ancora bisogno di essere detti.

Senso

















Il senso di vertigine, quello di paura
il senso per il sangue, il senso della vita
quello della morte senso non ne ha.
Il senso senza senso, 
il cartello dice senso unico ma la strada tua qual'è.
Il senso dell'andare, quello dell'amare
il senso dell'odiare, quello dell'urlare
se hai ragione un senso c'è.
Il senso del discorso, i nostri cinque sensi 
uno, due, tre, quattro, cinque
il sesto non si vede però c'è.
Il senso di stare qua
il senso di andare là
il senso di un bacio, di uno schiaffo e di un sogno,
il senso delle malelingue che sono sempre mezze verità.
il senso dell'acqua e del fuoco
il senso, il senso, il senso
il senso che custodisci
che t'importa di quello che c'è fuori... che senso ha quello che hai dentro?
in fondo se tutto il resto esiste, un senso ci sarà.

venerdì 24 ottobre 2008

2 agosto - 24Ottobre 2008













L'ho tenuta sempre con me,
vecchia pagina starppata chissà in quale giornale chissà quanti hanni fa.
Praticamente mi sembra di everla da sempre...
... Eppure mai come adesso, conosco frase più vera...

La libertà non è una cosa 
che si possa dare;
la libertà uno se la prende,
e cisascuno è libero quanto vuole esserlo.

James Baldwin

giovedì 23 ottobre 2008

Anni-in-autunno




Ebbene sì, domani compio gli anni.
Quanti?
Non è importante io non mi soffermerei troppo.
Valuterei invece questa osservazione che indica, almeno credo, un cambiamento...
un diverso punto di vista acquisito nell'ultimo periodo, proprio dopo aver pensato di aver toccato il fondo e sfiorato la tragedia (chissà se gli anni mi toglieranno sta tendenza al dramma).

Oggi ho questa sensazione: aver perso la battaglia ma aver vinto la guerra.

E' finita l'estate ed il tempo si è ingrigito, dando al cielo quella sfumatura che solo noi delle città del nord forse conosciamo.
Camminavo ieri con il mio cucciolo abbastanza di fretta, ma lei aveva in mente qualcos' altro che tardava il mio procedere lesto. Doveva tuffarsi in ogni chiazza verde piena di foglie, doveva proprio, così mi sono fermata. 
Ed allora ho pensato all'autunno ed al fatto che le foglie cadono.
Già, perché cadono?
Ieri non mi sono accontentata della solita risposta del ciclo stagionale che si ripete,

no-davvero-io-questa-volta-no.

Guardavo il muso del mio cane spazzolare via le foglie , gustavo la vista della sua coda esaltata in mezzo a quel tappeto che saltellando smussava in aria qua e la.
Non è solo un ciclo.

Le foglie cadono per farsi ammirare, ecco ciò che valutai
Quando, se non durante l'autunno si può camminare guardando per terra le loro perfette forme aguzze o arrotondate dai colori bellissimi ed unici? 
Quando se non in questo periodo le vedi cadere avvolgendosi su se stesse come trottole silenziose nell'aria? E quanti bimbi con le loro maestre o le loro mamme ne coglieranno per farne tanti bei collage colorati?
Le foglie cadono per farsi mirare e rimirare.
Siamo troppo piccoli per ammirare gli alberi quando rigonfi di foglie se ne stanno lassù, solo i passeri possono goderseli. 
E allora una volta all'anno sono loro che gentilmente scendono da noi.

Ecco, io l'odiavo questo periodo... perché precedeva il periodo che ancora di più temevo: l'inverno, il freddo, il gelo, il vapore che esce dalla bocca quando ti scaldi le mani, la luce che la sera va via prima, la mattina che sembra ancora notte, le luci accese in casa quando è giorno...

No-questa-volta-io-davvero-no.

Se tutto ha un suo spazio, un suo cadere ed un suo rinascere allora ci sarà anche per me.
Compirò gli anni una volta sola quest'anno, Ottobre mi concederà come regalo una danza che non ha rivali, dei colori che non hanno eguali... 

... la gentilezza degli alberi ed una casa calda dove passare il mio inverno.

mercoledì 22 ottobre 2008

Etimologico




Crescere:
dal latino crescere, dalla stessa radice di creare. 
Dal composto latino concrescere, il participio passato con-cretus (concreto), 
passò a significare prima condensato e poi reale.

sabato 4 ottobre 2008

Il monologo del pagliaccio


Quello che vorresti dire e non dici
quello che vorresti ricordare e invece dimentichi
quello che vorresti essere e non sei
quello che sei o che sei diventato
chi ti sta vicino e chi ti sta lontano
a Chi preghi ma a volte ti dimentichi di farlo
per le idee che hai in testa che alle volte maledici alle volte coccoli
quando una persona è troppo entusiasta del mondo ed i conti non tornano
quando una persona è così triste da sentirla dentro
quando i ricordi bruciano ed il futuro chiama
quando ti senti di andare ma anche di restare
quando sai che vuoi piangere ma non puoi
per le notti piene di sogni e quelle piene di incubi
per le notti che invece ti lasciano in pace
Per i sogni sognati ed anche avverati
la benedizione di vivere ma soprattutto di esserci
l'abbraccio caldo della sera sul divano con lui
per la vita avventurosa che non è mai detto
perchè il viaggio dicono parta prima da dentro
per questo tempo che si dilata e si accorcia come vuole lui
per un cielo che quando è grigio sembra essere offeso
se è bello è bello punto e basta.
Perché se è vero che dal silenzio escon parole astratte
dal mio adesso staranno allestendo un circo
di saltimbanchi, funamboli e trapezisti
poi bianchi cavalli dalle allegre criniere
fachiri e tigri ed anche un pagliaccio
si ma non di quelli tristi, no cari spettatori
sarà un pagliaccio ironico il mio
perché sa che nella vita si ride ed anche si piange
perché nella vita si resta ma anche si parte
perché il mio pagliaccio ha lavorato nei circhi più famosi
lui che è un professionista
e sa che non si può diventar un vero artista
se fai di un luogo o di una persona il tuo padrone.
Il mio pagliaccio le chimere se le porta in tasca
ed in silenzio solo le mostra alla luna
ella sorride e le trasforma in lucciole
che chete chete se ne vanno a spasso
tanto lui lo sa
ritorneranno.



mercoledì 1 ottobre 2008

Giro di boa



" La tua parte sana ti ha salvata... perché sei in gamba "

Come sentirsi finalmente approdati su una zattera, dopo aver annaspato in mare aperto per tanto tempo, senza sapere quale fosse la direzione da prendere per dirigersi a terra.

" Non dimenticarti i traguardi raggiunti, sono importanti "

Perché iniziai a spogliarmi del vestito che mi avevano attaccato addosso ed allo stesso tempo, vergognandomi della mia improvvisa nudità, fremevo per indossarlo ancora.
Avevo solo quello.

" Attraverso i tuoi sogni stai chiudendo i conti di quello che eri "

Non ero nuda senza il loro vestito allora... ero solo me stessa.