giovedì 30 ottobre 2008

Polaroid Okland

Stanotte c'erano vortici di vento che mutavano i pensieri in sogni e i sogni in ricordi...
Chissà perché mi è venuta in mente la Romania...
e quella sera in cui io e Gabor passeggiavamo nel buio del villaggio.
Mi sentivo sicura nella stretta della sua piccola mano da uomo, perché lui vedeva benissimo immerso in quell'oscurità che era casa sua e che a me pareva notte buia e basta.
Mi è venuta in mente l' ombra di quel vecchietto che mi passò accanto ubriaco ed io quasi non me ne accorsi... così silenzioso da sembrare uno spirito, come tanti lì.
In mente, l'immagine di quando siamo partite... e Gabor che rincorreva la macchina, per salutarci.
Quando con loro, per la fame, andavo a raccogliere piccole pere cadute dagli alberi...
Fu un viaggio acerbo quello,
di quelli che non parli tanto
di quelli che chissà perché, 
hanno ancora bisogno di essere detti.

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