sabato 4 ottobre 2008

Il monologo del pagliaccio


Quello che vorresti dire e non dici
quello che vorresti ricordare e invece dimentichi
quello che vorresti essere e non sei
quello che sei o che sei diventato
chi ti sta vicino e chi ti sta lontano
a Chi preghi ma a volte ti dimentichi di farlo
per le idee che hai in testa che alle volte maledici alle volte coccoli
quando una persona è troppo entusiasta del mondo ed i conti non tornano
quando una persona è così triste da sentirla dentro
quando i ricordi bruciano ed il futuro chiama
quando ti senti di andare ma anche di restare
quando sai che vuoi piangere ma non puoi
per le notti piene di sogni e quelle piene di incubi
per le notti che invece ti lasciano in pace
Per i sogni sognati ed anche avverati
la benedizione di vivere ma soprattutto di esserci
l'abbraccio caldo della sera sul divano con lui
per la vita avventurosa che non è mai detto
perchè il viaggio dicono parta prima da dentro
per questo tempo che si dilata e si accorcia come vuole lui
per un cielo che quando è grigio sembra essere offeso
se è bello è bello punto e basta.
Perché se è vero che dal silenzio escon parole astratte
dal mio adesso staranno allestendo un circo
di saltimbanchi, funamboli e trapezisti
poi bianchi cavalli dalle allegre criniere
fachiri e tigri ed anche un pagliaccio
si ma non di quelli tristi, no cari spettatori
sarà un pagliaccio ironico il mio
perché sa che nella vita si ride ed anche si piange
perché nella vita si resta ma anche si parte
perché il mio pagliaccio ha lavorato nei circhi più famosi
lui che è un professionista
e sa che non si può diventar un vero artista
se fai di un luogo o di una persona il tuo padrone.
Il mio pagliaccio le chimere se le porta in tasca
ed in silenzio solo le mostra alla luna
ella sorride e le trasforma in lucciole
che chete chete se ne vanno a spasso
tanto lui lo sa
ritorneranno.



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