
Il ragazzo del tempo si sveglia e vede che è già mattina.
Non s'infila le ciabatte ma salta giù dal letto e corre a vedere subito se fuori piove o c'è il sole.
Fa così ogni giorno da 500 anni.
Lo fa perché il mestiere di chi informa la terra, se prendere l'ombrello o meno non è da tutti.
Il ragazzo corre scalzo, perché dove abita lui non c'è il pavimento di marmo
non ci sono i fili d'erba, zucchero sì, quello tanto... a volontà.
Indossa alle volte delle speciali calze anti zucchero.
Speciali per evitare che i piedi si appiccichino, ovvio.
Il ragazzo si sveglia da 500 anni e fa sempre le stesse cose, non è mai stanco perché è nato per quello.
Destino, sulla terra lo chiamano, ma lui preferisce chiamarlo come lo chiamano dalle sue parti: Amore.
Il nonno di suo nonno di suo nonno ed anche il suo papà facevano lo stesso.
La sua mamma no perché si chiama Aria... ed è lei che le dice se arriverà la pioggia oppure il sole.
Non l'ha mai vista, la può solo sentire...
infatti il ragazzo tempo si sveglia in fretta perché non vuole perdere quell'attimo...
l'unico attimo in cui, con un bacio la mamma gli svela il segreto del tempo che farà.
La vede arrivare da lontano sulla sua carovana gitana di nuvole,
bellissima quando è avvolta nella sua gonna di neve...
stupenda, quando il suo bacio è bagnato di rugiada del mattino.
Il nonno di suo nonno di suo nonno non hanno mai cambiato mestiere.
Neanche il suo papà.
Ed il ragazzo Tempo lo sa perché, anche se non glielo hanno mai detto.
Aria porta con sè il mistero di quel patto, la motivazione dischiusa sulle sue labbra.
Il ragazzo del tempo lo sente il suo destino,
allora rimane con la guancia sospesa sulla ringhiera del balcone... in attesa.
Il fresco leggero della sua carezza,
altro non è che il rinnovo segreto di quella promessa ... ogni nuova mattina.