martedì 30 settembre 2008

Senza lucchetto





Com'è strana questa evoluzione.
Quando avevo 12/13 anni cercavo ogni più diabolica strategia per nascondere i miei diari segreti.

E ora?

Senza dubbio non è il blog più letto del web, non fa nemmeno parte di classifiche, su google faccio fatica persino a trovarlo io... eppure, eppure questo modo nuovo di nascondermi sapendo di poter essere letta mi affascina. La libertà che ho di farne quello che voglio è ancora meglio, quel "ci sono non ci sono" che alletta il mio spirito ammorbidendo il mio scrivere.
Per riassumere insomma: le mode assorbono tutti alla fine, chi più chi meno.

lunedì 29 settembre 2008

La descrizione di un attimo

In questo vento mi ci faccio portare
e la schiuma che con l'onda rinfrange
pare una mano che avvolge sospirando la spiaggia,
un bacio che schiocca sui sassi.

Che in questo vento ritornino le fatiche, le ansie e le preoccupazioni
che ritornino là da dove sono venute
e se dall'inferno dell'anima mia fossero giunte
bene, che allora si chetino quelle maree
che io questa ora voglio mirare.

Questo odore,
queste gocce
questo cielo
questo mare...
Che non c'è niente di meglio stamattina
che prendere una lezione di volo
da quel gabbiano laggiù.

(Medea Estate 2008)

Logica insoddisfatta



Come in alcuni casi la lontananza generi avvicinamento è una domanda cui la risposta sembrerà chiara e scontata a molti.
Io faccio parte dei pochi... senza lamentarmi sul risultato, ovvio.

mercoledì 24 settembre 2008

Cambio di stagione


Diciamo che uno non sceglie proprio di essere ciò che vuole... perché se fosse così, allora dovrei ammettere qualche erroruccio nelle valutazioni in itinere della mia crescita.
Nasciamo con un bagaglio biologico personale, questo è scientificamente provato.
Ma non ho ancora capito dove sia il bello, visto che una volta fuori utero, tenteranno di annientarlo.
Così un bel giorno, dopo aver finalmente rotto le sbarre famigliari, limate per anni con il tagliaunghie di Barbie, ti accorgi che quelle mentali (di sbarre) te le sei portate dietro.
Grandioso.
Sì, perché se prima tutte le tue attente e diaboliche strategie di fuga servivano a sopravvivere dietro quelle sbarre, ora che sei fuori non puoi più adoperarle... a meno che tu non iniziassi a simularne una nuova di gabbia.
Acc... che strano collegamento in libera associazone... (ci penserò su)

Immaginatemi ora come davanti al mio armadio, con tutti i vestiti appesi. La valigia che mi sono portata dietro l'ho svuotata nella mia nuova casa, ma nessun abito ora sembra essere adatto alla situazione.
Un disastro perché nudi mica si può uscire.
Così oggi ho avuto la conferma. Siamo costruiti davvero su ciò che viviamo e su ciò che sentiamo perché il resto, il bagaglio iniziale, può solo modificare in meglio o in peggio il risultato finale.
Sembra una burla così detta.
Ma se è triste scoprirla quando il tuo bagaglio non va, è positivo il fatto di accorgesene attraverso millemila segnali che corpo e mente ti danno.
E non è una frase fatta il suggerire di ascoltarli, perché nessuno al posto loro verrà a dirvelo questo è certo.

Di questa situazione si può tirar fuori un dramma ma si può anche riderne, a me la scelta.
Considerando a mio vantaggio il fatto che io i segnali li ho ascoltati, non mi resta che scegliere volutamente di mettermi all'opera per un ... come posso chiamarlo adesso... cambio di stagione?

martedì 23 settembre 2008

Memo


"Nel lavoro come nella vita, occorrono bravi maestri". (prof. Ciampolini)

"Accorti come serpenti e puri come colombe" (Roberta)

"Cercate sempre di capire la storia dall'interno, mai dall'esterno". (prof. Caramella)

"Perché? credi di valere solo un ballo?... (Simona)

"Tutto fa curriculum" (Alessandra)

"Vedrai amore... che poi si cresce... (Principe)

"Alle volte i conti, tornano dopo..." (zio Daniele)

"La vita è come la scala di un pollaio: corta e piena di merda" (Barbarella)

lunedì 22 settembre 2008

La mia scatola di gelato


Mentre attendo, annoto:
annoto i visi delle persone che conosco da poco, che ho visto di sfuggita, visi di coloro che forse il tempo mi renderà amiche o che sento già nemiche.
Tengo in fronte, scritto in bella vista "cercasi un buon maestro/a", anche se forse una ne ho appena incontrata.
Annoto i fatti e le sensazioni, le prove e gli errori di questa rinascita un po' incerta che mi sta dando delle possibilità.
Sento i richiami di quello che ero una volta e che non sono più, ma non sono ancora.
Si parla di ruoli non di identità... su questo mi sbagliavo...
E mi sbagliavo anche quando pensavo a mio padre come il male e i miei sogni come impuri, da rigettare nel fango, da nascondere sotto terra.

La mia vaschetta di gelato come scatola di ricordi, questo annoto.
Ma annoto anche tutti i ricordi che mi passano sottomano tutti i giorni, troppo grossi per stare in una scatola, una qualsiasi scatola.
Forse il fatto è che... i soli ricordi che puoi mettere sottovuoto sono quelli che ti hanno parlato e che ora non sono più. Quelli che vai a cercare quando sei tu a voler cercare loro e non il contrario. Perché quegli altri di ricordi, quelli ancora vivi intendo, se ne stanno bellamente attorno a noi... quasi fosse solo la nostra mente, l'unica scatola possibile per loro.

giovedì 11 settembre 2008

Due di uno


Oggi sono 29 mesi... oggi sono 10 mesi, oggi si ricorda che se ne inizia uno nuovo e che diventerà l'undicesimo... Si perché oggi ricordo come fosse ieri ciò che avvenne appunto, in quel lontano ieri.
Tante mani e tanti occhi che salutandoci improvvisamente divennero due e si guardarono a lungo.
Ventinove mesi che ci guardiamo e che guardiamo avanti, undici mesi che ci guardiamo, guardiamo avanti ...e tentiamo di capirci.
Perché se l'amore smettesse di sbilanciare equilibri vecchi per riformarne di nuovi forse non sarebbe amore.
Perché io sento che nell'amore ci deve essere forza per guardare l'altro ma soprattutto per guardare se stessi, allora si che si potrà veramente parlare di due che diventano uno.
Immagino i due innamorati leggeri come il disegno di un profumato incenso che vaga al di fuori e al di dentro delle loro anime. L'uno nell'altra e viceversa, poi fuori insieme nel vento e dopo attraverso lei e insieme attraverso lui... e poi ancora nel vento.
Immagino un fluire spontaneo senza imbarazzo, un fuoriuscire l'uno dall'altra come se fosse un respiro... esattamente come l'inspirare e l'espirare fanno parte di uno stesso delicato e sincronizzato movimento, così fanno per me due anime che si appartengono.

mercoledì 10 settembre 2008

Mea culpa


E va bene lo confesso... sono stata io a ficcanasare
un sacco di volte in cose che non mi riguardavano affatto (un momento, fino un certo punto...). Sempre io a sospettare e controllare che non ci fossero raggiri di parole e di sentimenti. Ok non sono il massimo della correttezza ma a me è questo che mi hanno insegnato (o almeno è questo che mi è stato spiegato dalla mia cara www.guru/psic.it) e se un po' la cosa mi consola e mi fa sentire una piccola vittima da coccolare e consolare, dall'altra mi fa vergognare profondamente.
Certo, perché laddove cominciavo a pensare di essere così, ecco che arriva una a dirmi che si può essere diversi.
Bella botta no? Soprattutto perché se accetti di essere diversa devi accettare le clausole implicate nella trasformazione che va dall'essere, all'essere di nuovo... dove nel nuovo essere non ti ci riconosci ancora.
Ma la grossa batosta non è stato confessargli le mie strategie di attacco formato SS, bensì essere stata scoperta senza avermi mai detto niente... Questo si che è un colpo basso.
Così addio mail, addio cazzebubbole varie perché ora so che potrebbe beccarmi.
Insomma cari qualcuno che ancora non leggete e magari non leggerete mai (o forse lui mi ha già scoperta)... fottuta sono.

lunedì 8 settembre 2008

Semmai un giorno...


Ieri parlando seduti tranquillamente con accanto palla di pepe mi ha detto che se mai dovessimo lasciarci, il blog che adesso gestiamo insieme (o meglio dove io ci metto mano un po' qui ed un po' li) lo chiuderebbe.
Certo è naturale... che senso avrebbe tenerlo in vita con tutte le foto e le parole e le frasi etc... che ricordano noi.
Però ad un tratto mi sono sentita strana.
Tutto questo etere, tutto questo spazio dove poter scrivere, dove sei libero di urlare amore ed odio in un' infinito impalpabile, dove scrivi pezzi di vita che più o meno ti appartengono e poi... con un tasto puoi cancellare tutto.
Tutto.
Certo che brutta fine sarebbe... io non troverei più lui, ma soprattutto, non troverei più me stessa.
Come fa paura l'amore a volte.

il cielo in una stanza


Alle volte le prediche dei matrimoni non sono poi così male, così in quest'ultima non ho avuto particolari difficoltà a seguirla...
parlava di una casa da costruire in due e di due persone che decidono di vivere insieme e lo fanno pensando ad un loro castello... facendo e disfacendo le idee di arredamento che via via si vanno formando.
Ebbene il prete ha detto "chiunque entri nella vostra casa dovrà sapere che è solo vostra, unica ed irripetibile.
Unica ed irripetibile.
Queste parole mi risuonano soddisfatte nelle orecchie... sì perché sebbene arrangiata con mobili prestati o regalati, sebbene non ancora definitiva come non lo è la città (almeno per ora domani chissà), mi piace.
Sento che il luogo che all'inizio sentivo come il più triste e vuoto, ora stia diventando il nostro piccolo rifugio colorato e caldo come una casa deve essere, ma soprattutto, unico e diverso da tutte le altre.

lunedì 1 settembre 2008

Respect


Mi vengono in mente le immagini di quando tutto incominciò, quando lei gli chiese solo di ballare... quando le serate erano un turbine di cocktail e musica fino alle quattro del mattino e terminavano a lezione la mattina dopo... Dopo, quando all' aereoporto mi disse che era incinta e poi gli diede due figli, due bimbi che lui non le aveva mai chiesto ma che lei forse pensava sarebbero stati la colla delle loro anime. Cos'è che fa resistere una donna a restare con un uomo anche se questo prende e succhia la sua vita senza dare nulla in cambio è un mistero che neanche la Bibbia sa spiegare.
Ma anche questa è vita, forse, o forse ne è la piega più brutta, quella che si fa beffa di noi che non capiamo mai le cose in tempo. O forse ci allontaniamo da quelle persone che la verità ce l'hanno scritta negli occhi per non vederci riflessi i nostri sbagli e la certezza che ne faremo ancora.
Lei ha smesso adesso, spero.
Perché? Perché stanca di essere maltrattata, perché un naso rotto in tre parti con una prognosi di quaranta giorni non si dimentica e forse, al di sopra di tutto, gli occhi dei suoi figli non ha potuto allontanarli... e li ci ha visto riflessa la verità che loro non nascondevano come lei, tutto l'incredibile marciume che si portava addosso e intorno da anni.
Ciascuno paga per le proprie scelte prima o poi, io tra poco riprenderò il treno e non la rivedrò chissà per quanto... me ne vado via senza averle detto nulla di me ancora una volta... non importa. Cura i tuoi figli amica perché loro i passi falsi non se li dimenticheranno.
Respect